La Rai non è autorizzata a inviare a casa dei cittadini funzionari per riscuotere i soldi, ma deve valersi di Equitalia.
Se il canone viene rinnovato in ritardo, ma non oltre 30 giorni dalla scadenza, si paga una multa pari a 1/12 del canone; oltre i 30 giorni viene applicata una sanzione amministrativa di 1/6 del canone. In più dovete aggiungere a questa somma gli interessi di mora.
Se non avete pagato il canone e non rispondete agli avvisi di pagamento, la Rai può decidere di inviarvi una cartella di pagamento esattoriale contro cui potete presentare ricorso entro 60 giorni davanti alla commissione tributaria provinciale.
In pratica riceverete una richiesta di pagamento da parte di Equitalia, che potrà eventualmente sottoporre a fermo amministrativo l’automobile di chi risulta inadempiente nel pagamento del canone Rai.
Con il fermo amministrativo l’auto non può più circolare fino a quando il debito non è stato estinto. Il mancato pagamento del canone da parte degli abbonati può essere accertato dalla Guardia di Finanza, che può dare una sanzione amministrativa di importo compreso tra 103,29 euro e 516,45 euro.
La legge non autorizza la Rai a mandare i suoi funzionari a riscuotere l’abbonamento presso la vostra abitazione. Non siete nemmeno obbligati a farli entrare qualora vogliano effettuare un controllo sul possesso di un televisore da parte vostra. Dunque non consegnate denaro a sedicenti “funzionari” Rai che si presentano alla vostra porta.
L’unico mezzo che ha la Rai per pretendere i soldi è di agire attraverso Equitalia.