Continua a diffondersi il fenomeno della clonazione delle carte di credito che interessa un numero sempre più  elevato di consumatori.

La clonazione della carta di credito e del bancomat è un fenomeno molto insidioso perché solitamente il titolare della carta non si accorge immediatamente di aver subito una truffa. Per questo motivo occorre predisporre sempre un controllo periodico delle proprie movimentazioni o attivare servizi di notifica sms per ogni operazione, in modo da poter prendere subito precauzioni in caso di operazioni anomale.

Dopo esservi accorti del danno subito, bisogna immediatamente bloccare la carta o il bancomat, chiamando i numeri appositi. Fate denuncia e conservatene una copia: questa potrà servire per mandare presso la vostra banca una raccomandata a/r con la richiesta di blocco della carta e con allegata la copia della denuncia stessa.

In caso di clonazione della carta di pagamento, grazie all’art.56 del cod. del Consumo, il titolare della carta che contesta i pagamenti effettuati per mezzo della propria carta di credito ha diritto al risarcimento della somma confutata.

Per ottenere il rimborso delle somme sottratte a seguito della clonazione della carta di credito o bancomat, il consumatore può rivalersi sulla banca o sul circuito della carta di credito  che sono da ritenersi obbligati alla restituzione della cifra non autorizzata.

Se la società emittente della nostra carta di credito lo permette, è possibile scaricare dal sito della società emittente un modulo da compilare nelle sue parti per ricevere il rimborso.

Nel caso in cui la banca disponga di una copertura assicurativa, è più facile ottenere la restituzione del denaro, ma anche in caso contrario e di fronte al rifiuto della banca si consiglia di insistere nella richiesta, eventualmente coinvolgendo la nostra associazione.

(Per i Consumatori che avessero bisogno di assistenza nel contenzioso con la banca e l’attivazione della pratica di rimborso, possono rivolgersi ai nostri esperti, scrivendoci all’indirizzo email: segreteria.avoc@gmail.com oppure nella sezione ‘Contatti‘ del sito.