L’utente spesso si trova a dover fronteggiare disservizi e condotte scorrette da parte delle compagnie di telefonia mobile e fissa; tra i problemi più frequenti quelli di attivazione di servizi non richiesti, aumenti illegittimi di tariffe, spese ingiustificate in bolletta. Perciò le Associazioni dei Consumatori combattono per ottenere maggiore trasparenza di tariffe e di regole, per tutelare gli utenti da comportamenti illegittimi, per garantire il rispetto delle norme e delle delibere, collaborando con le istituzioni preposte al settore (Ministeri, Autorità, etc.) ed attivando protocolli di conciliazione con le maggiori aziende telefoniche (Telecom, Wind, etc.).
Esemplare è la sentenza emessa dal Giudice di Pace di Grosseto – Sentenza n. 952/18 –
è valsa la pena di attendere i tempi della giustizia per il consumatore che si è visto finalmente riconoscere i danni patrimoniali e non patrimoniali chiesti in atto di citazione per la soppressione della sua utenza telefonica per oltre 7 mesi e la perdita del numero di telefono. Il Giudice ha ritenuto equa la richiesta di risarcimento per 4 mila euro di danni, oltre ad euro 400 per compensare la perdita di tempo, i fax, le telefonate e i reclami inviati costantemente in 7 mesi di calvario. In aggiunta il Giudice ha riconosciuto il diritto al rimborso dei costi vivi della nuova utenza telefonica chiesta ad altro gestore e ha stabilito che il vecchio gestore telefonico non poteva emettere fatture dopo aver cessato l’erogazione della linea, annullando di fatto le due fatture pendenti. Infine, il Giudice ha condannato tutte e due le compagnie telefoniche in solido tra loro al pagamento delle spese processuali.
Questa è sentenza esemplare che confidiamo possa disincentivare comportamenti omissivi e sconsiderati da parte dei gestori telefonici che non possono “accalappiare” i clienti con offerte succulente per poi lasciarli a loro stessi in caso di guai. Altra doverosa conclusione che si trova nella vicenda è l’insufficiente efficace delle procedura deflattive delle controversie telefoniche perché in tale sedi, anche davanti ai Co.re.com., non si parla mai di risarcimento danni veri e propri per gli utenti che, al contrario, hanno pieno diritto“.